Descrizione
TRAMA
Anche il vino può avere delle storie da raccontare, a chi sa ascoltarlo. La strana alchimia della fermentazione alcolica cattura segreti, progetti, amori, tradimenti… Specie se i vini sono magici come quelli che produce Joe Cox con patate, mele rosse e altri frutti misteriosi. Erano questi i sapori e i profumi protagonisti delle estati di Jay Mackintosh da ragazzine, e Jay torna a cercarli ora che, scrittore trentacinquenne alle prese con un libro che non decolla e un rapporto amoroso in crisi, decide di abbandonare Londra per trasferirsi in un paesino del Sud della Francia, in una fattoria circondata di giardini dove sembra quasi aleggiare la presenza del vecchio Joe… Inizia così il viaggio di Jay alla ricerca di sé stesso e dell’amore: a guidarlo sarà Marise, la donna che il destino gli ha fatto incontrare.
CONTESTO STORICO-CULTURALE
Gli anni ’70 del 900 sono anni di forti cambiamenti per l’Inghilterra. La chiusura generalizzata dei pozzi di carbone, la privatizzazione delle industrie di proprietà dello stato e la liberalizzazione del mercato erano punti essenziali nella strategia del Partito Conservatore fin dal governo del primo ministro Edward Heath (1970-1974)
Il 1975, anno di apertura del romanzo, è l’anno in cui Margaret Thatcher venne votata segretario di partito dei conservatori (4 febrbaio 1975). Sotto la sua guida, all’opposizione, i conservatori compilarono un documento, il cosiddetto “rapporto Ridley”, che conteneva le linee guida e gli interventi di un loro futuro governo: molti riguardavano l’ampio settore pubblico da riformare con la chiusura delle aziende che non garantivano profitto e con l’apertura di quelle che rendevano ai capitali privati. Nel documento venivano citati la casa automobilistica British Leyland, i ferrovieri, i lavoratori del servizio delle acque e, ovviamente, i minatori. Nel 1979, Margaret Thatcher venne eletta primo ministro e il programma del “rapporto Ridley” cominciò a essere applicato.
Francia 1999 – l’anno della tempesta.
RIMANDI AL VINO
Una bottiglia di Fleurie 1962, “l’ultima sopravvissuta di una cassa da dodici” è il narratore davvero particolare di questo libro.“Un vino liquoroso, amabile e garrulo, gradevole e appena esuberante, con una nota aspra di ribes nero”, un vino che parla e fa parlare. “Scioglie la lingua, svela segreti che non avresti mai voluto raccontare, segreti che non sapevi nemmeno di conoscere”.
Il Fleurie è un vino di colore rosso rubino che al naso si esprime con sentori dominanti di rosa e violetta, seguiti da note di ciliegia e prugna. Al palato si rivela fine, succoso e di buon corpo. Armonico.
Si abbina perfettamente alle carni bianche, è ottimo per accompagnare il pollo allo spiedo.
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