Descrizione
TRAMA
Zù Cola era davvero “pirsona pulita”? E perché a San Calò piace tanto il vino? Come finirà la sfida tra “Calibardi” e il “Signiruzzo”? In queste pagine Andrea Camilleri ci offre una serie di immagini della sua terra natale, la Sicilia: “gocce” distillate di un amore antico e radicato nelle quali brilla tutta la vivacità dell’ingegno e del carattere isolano. Che rievochi con affetto la figura dello zio “magico”, “u zz’Arfredu”, o che racconti divertito la strana guerra per la bandiera scatenatasi tra comunisti, democristiani e separatisti alla vigilia delle prime elezioni regionali in Sicilia, in ogni suo testo Camilleri fa risplendere quel funambolismo della scrittura, quel suo linguaggio inventivo, insieme barocco e popolare, siciliano e nazionale, che ne ha fatto l’autore italiano più letto e amato degli ultimi anni.
CONTESTO STORICO-CULTURALE
Il primo racconto “Lo zù Cola” è un flashblack risalente alla Roma degli anni ’50. Nel racconto “Piace il vino a San Calò” lo svolgimento avviene nel paese di riferimento durante la processione per l’omonimo santo. Nel “Primo voto” il periodo storico è il 1946 durante le prime elezioni siciliane dove Camilleri riporta gli avvenimenti della lotta tra i vari ideologisti del tempo. Nella “Vicenda di un lunario” Camilleri fa riferimento ad una rivista letteraria “Lunario siciliano” pubblicata negli anni 1927-1928.
L’autore distilla immagini di una Sicilia personale ed intima e nel contempo collettiva, di tutti. In “Gocce di Sicilia” sono raccolti gli scritti originali comparsi sull’Almanacco dell’Altana negli anni 1995-96-97-98-99-2000. I fatti narrati risalgono tra gli anni ’30 e ’50, ma con la mente ben piantata in questo presente a sottolineare che le cose cambiano solo superficialmente, ma la causa vera, l’archè delle vicende che ci circondano sono sempre le stesse.
RIMANDI AL VINO
Il titolo del libro spiega il contenuto che vuole essere come le gocce distillate, poche ma intense di sapore, di quel gran alambicco (apparecchio di distillazione) che è la Sicilia nel ribollire della sua cultura e tradizioni, che sono divenute esemplari della “sicilianità” raccontata attraverso il filtro autobiografico di Camilleri.
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