Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino aglianico nel mondo

Descrizione

TRAMA

Riccardo Fusco è un ricercatore universitario fallito. Spera che la pubblicazione della monumentale opera di antropologia intitolata Le oche in piazza. Imprinting antropologico in un contesto paesano lo riscatti dall’anonimato e dal precariato, ma nessun editore sembra apprezzarla. La moglie Eleonora, rapita dal fuoco sacro dell’arte e dalla passione per i suoi innumerevoli amanti, lo lascia a casa da solo a occuparsi delle quattro figlie.

Graziantonio Dell’Arco, ai tempi della scuola soprannominato “Stoldo, l’ottavo nano stolto”, è al contrario diventato uno degli uomini più ricchi d’Italia grazie a un insospettabile fiuto per gli affari. Ma il suo successo è avvelenato dall’odio per il conte Yarno Cantini, famoso produttore di vino, che ha osato definirlo “neocafone” chiudendogli l’accesso all’alta società. Graziantonio medita vendetta: produrre un vino, un Aglianico appunto, e superare il conte toscano nella classifica dei vini migliori del mondo. Tramite della vendetta sarà proprio Riccardo, che in passato ha avuto una relazione con Chatryn Vally Triny, il critico più influente in materia.

CONTESTO STORICO-CULTURALE

Il romanzo è ambientato a Ferrandina, sulla collina materana. La prima parte del romanzo, attraverso il personaggio di Micheleantonio, presenta la Lucania, con le sue tradizioni, la rusticità delle sue credenze, l’astuzia un po’ grossolana e contadina della sua gente. E’ un mondo che affascina, illuminato dalle luci della modernità e dai cupi bagliori di un passato che resiste all’usura del tempo
Il romanzo, nella seconda parte, continua a giocare molto sulla vanità e sulle furbizie del mondo.

E’ la Potenza di Vallettopoli quella descritta dall’ironica penna dell’autore. Le caricature di Gaetano Cappelli sono impietose nel disegnare tipologie e ambienti: il tycoon lucano, il jet set, il mito del “forever young”, l’essere “cool” a tutti i costi, le cinquantenni “convertite al fitness o al ballo sudamericano o all’alterazione sistematica di volti e corpi con la chirurgia plastica …”.

RIMANDI AL VINO 

“L’Aglianico è sempre stato il vino del cuore… a parte un po’ di sano sciovinismo è vero pure che è uno di quei vini così morbidi, corposi, che una volta che inizi a berne è difficile mollarli: gli altri ti sembrano tutti vinelli finti, incipriati, inconsistenti.” — Gaetano Cappelli Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo, pp. 41-42.

L’Aglianico del Vulture è un vino DOC del vitigno Aglianico, la cui produzione è consentita nella zona del Vulture, in provincia di Potenza (Basilicata). È annoverato tra i più grandi vini rossi d’Italia ed è definito il Barolo del Sud, date le varie caratteristiche in comune con il vitigno piemontese.