• Di viole e liquirizia

    Di viole e liquirizia

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    Le prime cinquanta pagine del libro appassionano, hanno il merito di lasciar incollati alla lettura chi ama il vino profondamente e chi lo sta cominciando ad incrociare nel suo percorso, chi è stato nelle Langhe o chi ci vorrebbe andare: citazioni di paesi, vigne storiche e produttori sono perfettamente integrati all’interno della narrazione che scorre apparentemente senza particolari sussulti, ma che delinea con lentezza e delicatezza la storia ed il contesto e, soprattutto, è ricca di spunti di riflessione. […]

    È un libro […] scritto bene, senza eccessi linguistici, con sobrietà e bell’italiano, con interessanti spunti geopolitici sul mondo del vino di Langa che possono tranquillamente essere riportati in altre terre dove sostanzialmente sono accadute, e continuano anche adesso ad accadere, cose simili a quelle langarole e che lasciano nel lettore un sentimento a metà strada tra la nostalgia e l’amarezza e che fanno, senza eccessi polemici, riflettere.

  • Gocce di Sicilia

    Gocce di Sicilia

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    In sette scintillanti storie, il nostro autore distilla immagini di una Sicilia personale ed intima e nel contempo collettiva, di tutti. Nel suo stile inconfondibile, nella sua parlata distintiva di un siciliano ragionato e strutturato, Camilleri pennella ritratti di persone, evoca fatti e detti che trasferisce dalla memoria sulla carta e sa renderli unici e irripetibili.

    “Gocce di Sicilia” si legge, tutto di un fiato; la forza dell’evocazione trova riscontro nella forza delle parole fattesi persone, pensieri. L’intensità concreta della parola scritta, in Camilleri, densa e corposa, esprime con vigore quello che racconta, la realtà prosaica nel ricordo assume dimensioni fantastiche e suggestive.

  • L'uomo senza etichetta

    L’uomo senza etichetta

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    “L’uomo senza etichetta” è un romanzo polisensoriale che vede protagonisti in senso nuovo vini dall’Amarone al Soave al Cannonau, per citarne solo alcuni. In questo contesto Giacomo Botter incarna un moderno Ulisse dell’enogastronomia e un sommelier di vita che attraverso riti e cerimoniali trae originali chiavi di lettura per una visione più ampia della vita.

    Lo stile narrativo talora accosta descrizioni di tecniche di degustazione dei vini e di cucina o rappresentazioni della natura a stati emotivi decisivi per lo sviluppo dell’intreccio. Si respirano profumi di pagina in pagina, i personaggi-chiave hanno un loro specifico odore, dal panbrioche dell’amata Augusta al vetiver dell’antagonista Sante Bevilacqua.

  • La confraternita dell'uva

    La confraternita dell’uva

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    Una famiglia sui generis, una lotta generazionale e un pizzico di ironia che non guasta mai. I tre elementi, fondamentali per letteratura di genere, si rendono indispensabili in una delle opere più apprezzate di John Fante: La confraternita dell’uva.

    Scritto nel 1977, l’opera è uno dei romanzi più originali e romantici dell’autore statunitense di chiare origini italiane. Proprio le origini, unite all’eterna lotta generazionale, rappresentano il fulcro de La confraternita dell’uva che, al pari di altri scritti, tende ad evidenziare con tutte le sue sfumature una sorta di realismo ironico tipico di uno degli scrittori più apprezzati da Charles Bukowski.

  • La vigna di Angelica

    La vigna di Angelica

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    La vigna di Angelica è la storia di una tradizione millenaria portata avanti da una famiglia produttrice di vini d’eccellenza. La Casati Modignani, fedele al suo stile, ci regala un romanzo dall’ambientazione suggestiva e dalla trama avvincente dove, attraverso il ritratto della protagonista – un’affascinante imprenditrice di successo – rivivono le storie di tante donne italiane, produttrici di vino, coraggiose ed intraprendenti.

    Sullo sfondo di una realtà familiare tipicamente italiana, dunque, l’autrice intesse svariate vicende in cui non mancano situazioni intriganti, tradimenti, successi, misteri e sentimenti.

  • Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo

    Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino aglianico nel mondo

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    Un romanzo ironico, dissacrante, beffardo che, tra bottiglie di Aglianico e scampagnate sulla leggendaria DS, irride quelle che paiono le verità acquisite della Storia.

    L’autore, tramite continue digressioni e salti temporali, introduce continuamente personaggi nuovi che offrono al lettore diversi spaccati di mondo, talvolta molto lontani nel tempo; e così descrive le tradizioni e le superstizioni della sua terra, la Basilicata, le sue ataviche contraddizioni, i processi sociali, il problema del brigantaggio, della contestazione degli anni Settanta e del destino degli esuli nella Russia comunista.