• A noi donne piace il rosso

    A noi donne piace il rosso

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    Daniela Farnese, autrice dei bestseller Via Chanel N°5 e I love Chanel, torna in libreria con un romanzo che parla di amore e grappoli d’uva, di passione per un uomo (o due?…) ma anche per i frutti della terra.

    Scorrendo le pagine di A noi donne piace il rosso ti sembrerà davvero di sentire il profumo del vino buono, quello che scalda il cuore e rasserena l’anima. E imparerai che solo ricordando, accettando e accogliendo le tue radici potrai sentirti pronta a spiccare il volo. Ovunque ti portino le tue ali.

  • Di viole e liquirizia

    Di viole e liquirizia

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    Le prime cinquanta pagine del libro appassionano, hanno il merito di lasciar incollati alla lettura chi ama il vino profondamente e chi lo sta cominciando ad incrociare nel suo percorso, chi è stato nelle Langhe o chi ci vorrebbe andare: citazioni di paesi, vigne storiche e produttori sono perfettamente integrati all’interno della narrazione che scorre apparentemente senza particolari sussulti, ma che delinea con lentezza e delicatezza la storia ed il contesto e, soprattutto, è ricca di spunti di riflessione. […]

    È un libro […] scritto bene, senza eccessi linguistici, con sobrietà e bell’italiano, con interessanti spunti geopolitici sul mondo del vino di Langa che possono tranquillamente essere riportati in altre terre dove sostanzialmente sono accadute, e continuano anche adesso ad accadere, cose simili a quelle langarole e che lasciano nel lettore un sentimento a metà strada tra la nostalgia e l’amarezza e che fanno, senza eccessi polemici, riflettere.

  • Gocce di Sicilia

    Gocce di Sicilia

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    In sette scintillanti storie, il nostro autore distilla immagini di una Sicilia personale ed intima e nel contempo collettiva, di tutti. Nel suo stile inconfondibile, nella sua parlata distintiva di un siciliano ragionato e strutturato, Camilleri pennella ritratti di persone, evoca fatti e detti che trasferisce dalla memoria sulla carta e sa renderli unici e irripetibili.

    “Gocce di Sicilia” si legge, tutto di un fiato; la forza dell’evocazione trova riscontro nella forza delle parole fattesi persone, pensieri. L’intensità concreta della parola scritta, in Camilleri, densa e corposa, esprime con vigore quello che racconta, la realtà prosaica nel ricordo assume dimensioni fantastiche e suggestive.

  • Il sangue di Montalcino

    Il sangue di Montalcino

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    È il libro che ha segnato l’esordio letterario di Giovanni Negri e ha consacrato il suo personaggio, Cosulich, a commissario simbolo del vino. Pubblicato nel 2010 da Einaudi, Il sangue di Montalcino ha l’impianto del classico giallo, anche se il colore che più gli si addice è il rosso. Quello del vino, ovviamente. Lo si capisce subito, non appena viene fuori il morto: non uno qualunque, ma un famoso enologo di fama internazionale, Roberto Candido, il cui corpo viene ritrovato nella bellissima Abbazia di Sant’Antimo, tra le vigne di Montalcino.

    Da qui è tutto un intrecciarsi di sacro e profano, interessi economici che vanno a scontrarsi con realtà sacrileghe. Tutto teso in avanti alla ricerca di una verità sepolta nel cuore della terra. “La terra conosce misteri che l’uomo non conosce.

  • Il vigneto Da Vinci

    Il vigneto Da Vinci

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    Un giallo contemporaneo, con una trama che interseca le vicende storiche del Leonardo milanese e il professor Attilio Scienza.

  • L'uomo senza etichetta

    L’uomo senza etichetta

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    “L’uomo senza etichetta” è un romanzo polisensoriale che vede protagonisti in senso nuovo vini dall’Amarone al Soave al Cannonau, per citarne solo alcuni. In questo contesto Giacomo Botter incarna un moderno Ulisse dell’enogastronomia e un sommelier di vita che attraverso riti e cerimoniali trae originali chiavi di lettura per una visione più ampia della vita.

    Lo stile narrativo talora accosta descrizioni di tecniche di degustazione dei vini e di cucina o rappresentazioni della natura a stati emotivi decisivi per lo sviluppo dell’intreccio. Si respirano profumi di pagina in pagina, i personaggi-chiave hanno un loro specifico odore, dal panbrioche dell’amata Augusta al vetiver dell’antagonista Sante Bevilacqua.

  • La confraternita dell'uva

    La confraternita dell’uva

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    Una famiglia sui generis, una lotta generazionale e un pizzico di ironia che non guasta mai. I tre elementi, fondamentali per letteratura di genere, si rendono indispensabili in una delle opere più apprezzate di John Fante: La confraternita dell’uva.

    Scritto nel 1977, l’opera è uno dei romanzi più originali e romantici dell’autore statunitense di chiare origini italiane. Proprio le origini, unite all’eterna lotta generazionale, rappresentano il fulcro de La confraternita dell’uva che, al pari di altri scritti, tende ad evidenziare con tutte le sue sfumature una sorta di realismo ironico tipico di uno degli scrittori più apprezzati da Charles Bukowski.

  • La vigna di Angelica

    La vigna di Angelica

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    La vigna di Angelica è la storia di una tradizione millenaria portata avanti da una famiglia produttrice di vini d’eccellenza. La Casati Modignani, fedele al suo stile, ci regala un romanzo dall’ambientazione suggestiva e dalla trama avvincente dove, attraverso il ritratto della protagonista – un’affascinante imprenditrice di successo – rivivono le storie di tante donne italiane, produttrici di vino, coraggiose ed intraprendenti.

    Sullo sfondo di una realtà familiare tipicamente italiana, dunque, l’autrice intesse svariate vicende in cui non mancano situazioni intriganti, tradimenti, successi, misteri e sentimenti.

  • Maigret e il produttore di vino

    Maigret e il produttore di vino

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    Maigret e il produttore di vino è uno di quei gialli in cui si scopre chi è l’omicida abbastanza per tempo, eppure ha il pregio di mantenere un’apprezzabile tensione fino all’ultima pagina, e ciò nonostante si vada progressivamente instaurando una sorta di simpatia del commissario per il reo, tanto che ancora una volta rifulge la straordinaria umanità di Maigret, tanto propenso ad aiutare, ove possibile, gli umili e i diseredati quanto capace di mostrare il suo disprezzo per certi pesci cani capitalisti avvezzi a offendere l’altrui dignità.

    Un Simenon al meglio attrae il lettore con un investigatore, come al solito bravo, ma sempre capace di comprendere le ragioni degli altri, nei confronti dei quali dimostra il suo senso di pietà.

  • Prendete e bevetene tutti

    Prendete e bevetene tutti

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    Il secondo romanzo di Giovanni Negri per Einaudi Stile Libero risulta essere tanto avvincente e ricco di spunti di riflessione, quanto intricato come il labirinto di Cnosso del Minotauro. La prima caratteristica ad emergere fin dall’inizio è l’elevata velocità con cui cambiano gli ambienti del racconto, evidenziata dai capitoli molto brevi con cui non è sempre facile cimentarsi.

    Il punto di forza di questo romanzo è sicuramente la ricchezza di informazioni plausibili, ispirate a persone, fatti reali e previsioni future, con un ottimo sapore di “vero”. Nelle prime dieci pagine si ha la sensazione di poter svelare subito l’arcano; in seguito invece, con l’emergere di ulteriori dettagli, un senso di smarrimento invade il lettore, che rimarrà piacevolmente stupito da un finale dannunziano capace di lasciare a bocca aperta il più esperto dei sommelier.

  • Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo

    Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino aglianico nel mondo

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    Un romanzo ironico, dissacrante, beffardo che, tra bottiglie di Aglianico e scampagnate sulla leggendaria DS, irride quelle che paiono le verità acquisite della Storia.

    L’autore, tramite continue digressioni e salti temporali, introduce continuamente personaggi nuovi che offrono al lettore diversi spaccati di mondo, talvolta molto lontani nel tempo; e così descrive le tradizioni e le superstizioni della sua terra, la Basilicata, le sue ataviche contraddizioni, i processi sociali, il problema del brigantaggio, della contestazione degli anni Settanta e del destino degli esuli nella Russia comunista.

  • Vino, patate e mele rosse

    Vino, patate e mele rosse

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    Dopo il grande successo del best seller Chocolat (1999), Joanne Harris – che ama definirsi fiera delle sue origini anglofrancesi, di una bisnonna strega e di essere cre4sciuta a cibo e folklore – arricchisce così la sua produzione letteraria culinaria: Blackberry wine viene pubblicato nel 2000 e lo stesso anno ottiene il premio come miglior libro straniero e internazionale al Salon international du Livre Gourmand a Periguex […]

    Come lo ha definito Charles de Lint in una recensione perr “Book To Look For”, si tratta di un romanzo in cui sopravvive “la curiosa mescolanza tra semplicità e complessità”, caratteristica tipica della produzione di Joanne Harris. E’ insomma “un romanzo pieno di gusto” (Erica Atrosio in Gioia), avvincente, emozionale, capace di coinvolgere il lettore in un susseguiri di esperienze sensoriali che lo catapultano nell’affascinante mondo del vino.